domenica 13 marzo 2022

L'orrore della guerra

Non scrivo da un anno e non perché nel frattempo non abbia avuto voglia di tornare a questo piccolo angolo della mia vita, a questo rifugio della creatività. Solo che, onestamente, richiede più tempo di altri mezzi più immediati, vedi instagram. Però confesso che poco fa provando ad entrare avevo momentaneamente dimenticato la password e mi sono sentita in colpa. E' un progetto a cui ho dedicato così tanto del mio tempo, così tante energie, che adesso sarebbe un peccato abbandonarlo, solo perché l'attenzione generale si è spostata verso altri canali.

Il momento che stiamo vivendo è assurdo. Usciamo da due anni di pandemia, che ci ha causato paure, sofferenze indicibili, lutti. Avevamo voglia di riprendere in mano le nostre vite e rimetterci in carreggiata con più energia, più consapevolezza e con gratitudine per essere ancora qui. E invece, quest'altra barbarie, questo scempio insensato, questo massacro. Tante giovani vite stroncate da entrambe le parti, famiglie distrutte, bambini privati del loro futuro, migliaia di persone in fuga, milioni intrappolate sottoterra, senza acqua, senza viveri, al freddo, dopo aver perso tutto. E sangue, sangue a fiumi. E noi  spaventati e impotenti, mille volte più di quanto lo siamo stati negli ultimi due anni, guardiamo con ribrezzo il Male in tv e ci chiediamo come sia potuto succedere, come sia possibile che nel mondo moderno, l'uomo possa concepire una tale carneficina. Il mondo è un posto così bello. L'umanità potrebbe essere tanto felice!



In questi giorni, sto leggendo un bel libro di Vito Mancuso, I quattro maestri, e ho letto che Vasilij Grossman, uno scrittore sovietico di origini ebraiche, poco prima di morire, ha scritto:

Che cosa diremo al cospetto del tribunale del passato e del futuro, noi uomini vissuti nell'epoca del nazismo? Non abbiamo giustificazioni. 

Diremo che non c'è stata epoca più dura della nostra, ma che non abbiamo lasciato morire l'umano nell'uomo. Continuiamo a credere che vita e libertà siano una cosa sola, e che non ci sia nulla di più sublime dell'umano nell'uomo.

Quello che sta succedendo è disumano oltre ogni dire ma ha scatenato anche un senso di fratellanza e di solidarietà che ci fanno sperare che l'umano nell'uomo non sia ancora morto. 

Stamattina mi sono accorta che nel cortile di casa mia è rispuntato sotto un pilastro, dal cemento, un mazzetto di fiori, come ormai capita da un po' di anni. La cosa mi commuove ogni volta e penso sia una bella immagine di speranza. La bellezza trova i suoi canali e la natura ci insegna ad essere forti, caparbi, determinati nelle avversità. 


Carmen

4 commenti:

  1. Cara Carmen, è un piacere rileggerti qui, anche se il momento appare decisamente infausto.
    In me prevale un senso di impotenza e disperazione. È tutto così folle, ingiustificato ed ingiusto.
    Ti saluto con affetto e spero tornerai presto qui, nel tuo blog.
    Susanna

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Susanna, è come dici tu, tutto folle e ingiusto!
      Grazie per essere passata
      Un bacio

      Elimina
  2. Ben ritrovata Carmen, le parole che hai scritto avrei potute scriverle io, sono basita mai avrei pensato che nel mondo moderno potesse incombere una guerra

    RispondiElimina
  3. Incredulità e impotenza, cara Angela!

    RispondiElimina